Home Page Inizio della pubblicazione
Grammatica del dialetto leccese
Capitolo precedente: Capitolo 4 Capitolo successivo:
GLI ARTICOLI GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI GRADI DEGLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI


GLI AGGETTIVI

Gli aggettivi sono parole che si aggiungono ai sostantivi per meglio specificarne la qualità e meglio definirne l'appartenenza, la posizione, la quantità ed altre condizioni particolari. Essi, pertanto, si dividono in due grandi gruppi: a) aggettivi qualificativi e b) aggettivi determinativi.




GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi sono i più numerosi e nella parlata leccese si pongono o prima o dopo il sostantivo: nna beδδa carusa - nna carusa beδδa (una bella signorina - una signorina bella). Essi si dividono in tre gruppi:


1° - al primo gruppo appartengono quegli aggettivi che hanno quattro uscite o terminazioni: m. sing. -u, m. pl. -i, f. sing. -a, f. pl. -e: maru, mari, mara, mare (amaro, amari, amara, amare); tuestu, tuesti, tosta, toste (duro, duri, dura, dure); miagnusu, miagnusi, miagnusa, miagnuse (avaro, avari, avara, avare); ecc.;

- appartengono a questo gruppo anche i participi passati, detti aggettivi verbali: m. sing. stutatu, m. pl. stutati, f. sing. stutata, f. pl. stutate (spento, spenti, spenta, spente); catisçiatu, catisçiati, catisçiata, catisçiate (pestato, pestati, pestata, pestate);

- parecchi aggettivi di questo gruppo, che al maschile singolare presentano il dittongo ue- in posizione tonica, passando al femminile mutano ue- in o-: m. buenu, f. bona, m. bueni, f. bone (buono, buona, buoni, buone); ruessu, rossa, ruessi, rosse (grosso, grossa, grossi, grosse);

- altri, che al maschile presentano il dittongo ie-, al femminile mutano ie- nella semplice e-: m. liestu, f. lesta, m. liesti, f. leste (lesto, lesta, lesti, leste); riestu, resta, riesti, reste (selvatico, selvatica, selvatici, selvatiche).


2° - Al secondo gruppo appartengono gli aggettivi che hanno due uscite: -e per il sing. masch. e femm.; -i per il pl. masch. e femm.: àbbile, àbbili (abile, abili); rande, randi (grande, grandi); tuce, tuci (dolce, dolci);

- alcuni aggettivi di questo gruppo, i quali al singolare presentano nell'interno della parola una e- tonica, al plurale mutano questa e- in ie-: dèbbule, dièbbuli (debole, deboli); fetente, fetienti (fetente, fetenti);

- l'aggettivo forte al plurale fa fuerti (o- > ue-) sia al masch. che al femm.: muli fuerti (muli forti); spaδδe fuerti (spalle robuste).


3° - Al terzo gruppo poniamo gli aggettivi qualificativi che, nella formazione o del femminile o del plurale si discostano dalle norme relative; li chiamiamo, perciò, irregolari: il sing. crutìu (non cottoio) al pl. non fa crutìi, ma crutèi (non cottoi); prematìu (precoce), prematèi (precoci); picca (poco e poca), picchi (pochi e poche).


Anche gli aggettivi qualificativi possono essere alterati come i sostantivi, p. es.: bona, boniceδδa, bunazza (buona, alquanto buona, straordinariamente buona); iancu, ianculiδδu (bianco, bianchiccio); àsciu, asciceδδu, asciòttulu (basso, bassino, bassotto); maru, marieδδu, mariceδδu (amaro, amaretto).

A volte l'agg. beδδu viene rafforzato, combinandosi, dall'agg. fattu, ed entrambi concordano con il nome al quale si riferiscono: beδδufattu, beδδafatta, beδδifatti, beδδefatte (ben fatto, ben fatta, ecc.).

L'agg. buenu (buono) in espressioni beneauguranti diventa bon- (f. bona) e si congiunge al sostantivo: bonannu (buon anno), bonappetitu (buon appetito), bongiornu (buon giorno), bonaèspera (buon pomeriggio), bonasçiana (buonumore), ecc.

Santu e San si usano indifferentemente, secondo la disponibilità del momento: Santu e San Frangiscu (S. Francesco); Santu e San Luisçi (S. Luigi); Santu e San Rafeli (S. Raffaele); ecc.

- ma si dice solo Santu Giustu (S. Giusto), Santu Ronzu (S. Oronzo), Santu Furtunatu e non San Furtunatu (S. Fortunato), Santu Larienzu e non San Larienzu (S. Lorenzo), ecc.

- Santu elide la -u soltanto davanti a nomi che cominciano con la vocale A-: Sant'Antoni (S. Antonio), Sant'Angelu (Sant'Angelo), Sant'Aràsemu (S. Erasmo); invece si dice: Santu Elìsiu (S. Eliseo), Santu Itu (S. Vito), Santu Iacu (S. Giacomo), Santu Ucu (S. Ugo), ecc.




Home Page Inizio della pubblicazione
Grammatica del dialetto leccese
Capitolo precedente: Capitolo 4 Capitolo successivo:
GLI ARTICOLI GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI GRADI DEGLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI