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Pippi De Dominicis | ||
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Ride lu sule…
Bella contadinella, che lavori nel podere vicino, vieni qui a incontrare me, che lavoro nel mio campo. È da un anno che intendo confidarti una cosa: avvicinati e ti dirò che sono stato colpito dalla tua beltà. Tu sei libera, io sono libero, dunque…
la natura si ridesta e ovunque si diffonde la gioia di vivere. Non ci sono anime solitarie, ma
Rondinella, dove voli? Ti prego, vai a trovare la mia morosa:
Fiuri
Mese di maggio. Sono seduto tra vasi di fiori all'ombra della pergola e, mentre insonnolito sogno ad occhi aperti, ascolto la voce dei fiori della veranda.
Il Giacinto per primo sussurra: - Recidimi e regalami alla tua Linda, affinché io con il mio profumo possa parlarle del tuo amore: mi piacerebbe terminare così la mia esistenza, con la corolla reclinata sul suo petto.
La Viola mammola mi supplica del medesimo favore: - Non voglio che il mio delicato odore vada perduto, recidimi
Il candido Giglio mi prega: - Ponimi nella stanza di Linda,
La Rosa aggiunge: - Se mi poni sul seno della tua Linda, mi faccio cadere tutte le spine dallo stelo.
Pure la Verbena, la Menta, i Garofani, gli Amorini, le Camelie e le Margherite ripetono:
Cussì è l'amore!
Linda, quando avrò lasciato sulla tua bocca l'ultimo alito di vita, non credere che il mio amore per te sia finito. Prendiamo come esempio il fiore: quando il fiore reclina il capo sul tuo petto, il suo odore persiste sul tuo seno.
Le palore d'amore
L'Amore pensò bene di rendere vivide per sempre le calde dolci parole che gli innamorati, appartati di sera in stradine solitarie, si scambiano tenendosi stretti abbracciati.
L'Amore mantenne la promessa e da quella notte
Ecco le lucciole, di notte in campagna; esse sono le parole appassionate degli amanti. Queste durano eterne oppure, dato un lampo luminoso, tornano in cielo da dove sono calate?
Ben ricordo che quando avevo vent'anni in Linda trovavo l'appagamento totale dei miei sentimenti e dei miei sensi. Ma dopo che ebbe riversato tutta se stessa nel mio cuore, io mi accorsi che nell'anima mia restava un vuoto;
Quanto è grande l'anima! Può reggere quasi il confronto con l'eternità. Tu, invece, Linda, non sei che un granello di sabbia, tu che il mio cuore immaginava grande quanto l'universo. Io vorrei distruggere il mondo con un bacio,
La rosa damaschina
Si chiamava Rosa ed era florida e bella proprio come la rosa che essa stessa coltivava in vaso sulla finestra.
Se Rosa era triste, la rosa non apriva i petali odorosi; se ella era felice, anche il fiore sbocciava ridente; quando Rosa si ammalava, pure i colori della rosa diventavano pallidi.
Il principe un giorno venne per ammirare Rosa e dalla via, accompagnandosi con l'arpa, le dedicò una serenata.
Il giorno seguente, Rosa non si fece vedere affacciata alla finestra: era fuggita con il principe; allora la pianta, e per la gioia e per il dispiacere,
Più volte rassomigliai il mare mutevole e infido all'amore di una donna che prima ti seduce e poi ti inganna
Il mare vide transitare innumerevoli barche, il sole vide trascorrere innumerevoli giorni,
L'uomo prima ha conquistato ed ora domina tutte le forze della natura, e si vanta di essere il vincitore assoluto…
O Primavera, no, nu mme nvitare…
Al termine della presentazione di tutti i componimenti poetici del nostro Pippi De Dominicis, piace trascrivere per intero questa poesia, tra le più vere e belle della sua produzione.
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