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Luigi I (c.1370-1439), 9° barone di Cavallino |
I CASTROMEDIANO
La baronia di Caballino, dai de' Noha ai Castromediano
Il feudo di Cavallino, posseduto dalla famiglia de' Noha, attraverso varie successioni e conseguenti riconferme da parte dei Conti di Lecce, da Guglielmo I il vecchio (titolare della baronia dal 1308 al 1322) passò al figlio Goffredo I il vecchio (barone dal 1322 al 1364), quindi a Guglielmo II il giovane (barone dal 1364 al 1397); questi, prima di morire, lasciò le terre del casale di Cavallino al primogenito Goffredo II il giovane, sposato con Maria de' Giudice, e, poiché il secondogenito Rahone gli era premorto, assegnò la contrada di Tafagnano alla nipote baronessina Mita de' Noha.
Morto nel 1427 don Goffredo II de Noha, il quale nella numerazione (compresi i baroni Maresgallo) era stato l'8° barone del feudo, il casale di Cavallino con il territorio pertinente pervenne in eredità diretta all'unica figlia Aloisia (Luigia o Luisa); e giacché la baronessina Aloisia de' Noha era sposata al leccese baroncino Aloisio (Luigi) de' Castromediano, la baronia di Caballino per diritto maritale cadde in possesso di un Castromediano, dal quale ebbe inizio la discendenza di un terzo ramo genealogico, appunto quello cavallinese, dell'antica stirpe de' Castromediano de' Limburg. Questa casata avrà il possesso del beneficio feudale ininterrottamente per sedici successioni ereditarie, sino al 1806, l'anno dell'eversione della feudalità.
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