Home Page Inizio della pubblicazione
I Castromediano
Capitolo precedente: Capitolo 17 Capitolo successivo:
Le coste salentine a rischio di sbarchi nemici Fabio e Ottavio Castromediano, due eroici cavallinesi Sigismondo II (1542-1615),
14o barone



I CASTROMEDIANO

Fabio e Ottavio Castromediano, due eroici cavallinesi

L'anno 1539 venne a Lecce l'imperatore Carlo V. Egli pose la prima pietra per la costruzione, al posto del vecchio, dell'imponente nuovo castello; inoltre ordinò alle città, ai casali, ai feudatari laici ed ecclesiastici di contribuire con ogni mezzo alla erezione sulle coste salentine di ben ottanta torri di avvistamento, di segnalazione e di difesa contro le incursioni corsare e piratesche. Sì, perché il rischio di un'invasione di tutta l'Europa da parte degli ottomani si era fatto concreto; e il pericolo divenne incombente verso il 1570 quando il sultano Selim II ebbe preparato le sue truppe per attaccare l'Austria e quindi invadere l'Europa da est, ed ebbe approntato centinaia di galee per sbarcare in Italia e quindi dilagare in Europa da sud. Ma l'Occidente cristiano reagì decisamente contro l'Oriente islamico. Fu il papa Pio V che si fece promotore di una Lega europea alla quale aderirono, tra gli altri, la Spagna, la Germania, l'Austria, la Repubblica di Venezia, Genova, Malta, fornendo truppe, navi e danari. Molti giovani guerrieri, il fior fiore della nobiltà europea, accorsero volontari, tra cui Fabio e Ottavio Castromediano, figli di don Giovanni Antonio II, barone di Cavallino.

La flotta cristiana, al comando di don Giovanni d'Austria e con la santa benedizione del Papa, da Messina mosse verso la Grecia e di fronte alla città di Lepanto, era il 7 ottobre 1571, si scontrò con l'armata turca. La furibonda battaglia navale durò l'intera giornata; alla fine la flotta musulmana fu sbaragliata e la vittoria cristiana fu completa e definitiva. Tra i musulmani 8.000 persero la vita, tra i cristiani si ebbero 7.500 morti, purtroppo anche i due combattenti cavallinesi.

Fabio morì sul vascello centrato da una cannonata nemica, e Ottavio rimase ucciso in un temerario assalto all'arrembaggio …nella battaglia navale scaramuzzando con molto valore, fù ammazzato da gli inimici.1

La notizia della morte dei due fratelli Castromediano arrivò ai familiari in Cavallino ventisette giorni dopo, e nella chiesa madre addobbata in onore dei due eroi furono celebrate dal vescovo mons. Scipione Spina, assistito dai canonici della cattedrale di Lecce, solenni pompe funebri con la commossa partecipazione di tutti i vassalli cavallinesi e di numerosi gentiluomini leccesi e baroni salentini.

Mappa del casale
Mappa del casale di Cavallino e suo territorio

1G.C. INFANTINO, Lecce Sacra, Lecce 1634, pag. 253


Home Page Inizio della pubblicazione
I Castromediano
Capitolo precedente: Capitolo 17 Capitolo successivo:
Le coste salentine a rischio di sbarchi nemici Fabio e Ottavio Castromediano, due eroici cavallinesi Sigismondo II (1542-1615),
14o barone