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Pippi De Dominicis | ||
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1900 - A Lecce, contiguo ai resti dell'anfiteatro romano, c'era il cosiddetto largu de le Còcule (palle), con ai lati vecchie casupole, botteghe artigianali, bettole di vino. Nell'àmbito del piano di risanamento cittadino, l'Amministrazione civica deliberò l'abbattimento dell'intero aggregato di case.
In un campo mi par di vedere il cadavere abbandonato di una donna assassinata. Una cagna famelica si avvicina e con gli unghioni lacera il ventre di quel corpo e con i denti ne strappa le viscere.
Queste immagini macabre mi vengono in mente allorché vado da Piazza S. Chiara alle Quattro Spežarei (via Rubichi) e osservo le zappe scavare e le vanghe rivoltare il terriccio.
Caro amico, non pensi pure tu alle annose vicende di quelle casette, agli eventi lieti e tristi dei loro abitanti, alle memorie di quelle pietre? Ogni colpo di piccone annienta un fatto, ogni colpo di zappa dissotterra un ricordo.
Forse tra mille anni un archeologo farà degli scavi in questa zona di Lecce, e dai sondaggi scoprirà che proprio qui, nel largo delle Còcule, era stato edificato un palazzone, destinato a sede della Banca d'Italia.
1901 - Al Circolo Mandolinistico di Lecce, dove spesso si organizzano serate ertistiche e culturali, il Capitano Black recita la sua commedia La scola de lu sire, che viene dai presenti apprezzata e applaudita.
La commedia, prestata ad un amico, purtroppo non fu più rintracciata e andò perduta.
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