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Pasquale Mauramati, di Ugento, si stabilì a Lecce dove visse per parecchi anni e dove morì nel mese di gennaio dell'anno 1901.
Quale maestro elementare itinerante, impartiva lezioni private a pagamento ai figli dei massai e degli ortolani che dimoravano nelle campagne. Dotato di facilissima vena poetica, componeva di getto versi per ogni circostanza, nascite, cresime. matrimoni, morti; ma pubblicava su foglietti volanti solamente le poesie impegnative dedicate a Santi e a personaggi importanti.
Giuseppe De Dominicis, che già aveva citato il Mauramati nel Canto III del suo Purgatoriu, in occasione della morte dell'amico compose una poesia.
L'ho visto andare a piedi per i tratturi deserti sia d'inverno quando il terreno è brinato, che d'estate quando il sole picchia cocente. Alternativamente dalla masseria Cecala si recava alla masseria Semenariu (entrambe lungo la strada Lecce-S.Cataldo), dalla masseria Mellone (in feudo di Lequile) tornava ai Sapunari (nel territorio di Surbo),
A volte seduto su una muriccia, a volte riparato dentro un trullo, approntava versi per ogni occasione: compose poesie nuziali e poesie d'amore, scrisse versi accorati e vibranti in occasione dell'assassinio di Re Umberto I, brani elogiativi al Sindaco Rossi di Lecce e all'onorevole Pellegrino, inni devozionali a S. Oronzo e a S. Irene patroni di Lecce, improvvisò brindisi, sonetti, stornelli.
I giovani contadini, nei momenti di riposo, ripetono i facili versi, le giovani campagnole, sedute al fresco della sera, leggono le dilettevoli poesie de lu mesciu Mauramati.
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