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Pippi De Dominicis | ||
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Lu surdatu - 1
Il soldato viene in licenza. Poiché ha trascorso oltre diciotto mesi di servizio militare in zone dell'Alta Italia, considera se stesso "altitaliano" civilmente evoluto, e reputa i compaesani ancora zoticoni incivili. Ha imparato a parlare "pulitu", lui, o meglio crede di parlare in italiano, e si esprime invece in leccese italianizzato sgangherato.
Questi ignoranti ridono quando mi sentono dire rancio invece di colazione e cavetta invece di piatto, e chiamare calletta il pane e zucca la cucuzza. Io mi sono istruito ed ho imparato così bene gli articoli del regolamento militare che il caporale mi ha detto:
Ad alcuni conoscenti domando che ora è, e mi rispondono che sono le due.
Tutti scoppiano a ridere e alcuni ripetono "cannune! cannune!" e altri fanno pernacchi. Allora mi reco dal sindaco per denunziare l'offesa fatta a un militare ed anche lui si mette a ride. Mi rivolgo alle guardie e dico: Arrestati tutti questi cafoni! E quelli ridono. Ma come si permettono!
Lu surdatu - 2
Dopo due anni e mezzo di lontananza, il giovanotto fa ritorno in paese.
attraversa la piazza in atteggiamento spavaldo e, discorrendo con gli amici, le sballa proprio grosse.
Sapete come s'è comportato quando è tornato in congedo? Appena mette piede in casa, l'anziano padre gli va incontro per abbracciarlo, e lui, titubante, gli fa: «Tu chi siete?»
La mamma de lu surdatu
Da ragazzo svogliato, andò a scuola per metà anno appena, ma dal servizio militare è tornato molto, ma molto istruito: parla un linguaggio tanto difficile e diverso dal nostro dialetto, che nemmeno l'arciprete lo capisce.
Per esempio, invece di "àggiu bessire", dice "aggio sortire", se deve dire "no" dice "mica",
Lu tressette
Due coppie di amici nella bettola si sfidano a carte.
- Bussa a coppe e gioca la carta migliore.
- Eccoti servito… Cambio gioco e passo alle mazze.
- Bravo, hai indovinato; qui ho pure il venticinque lungo.
- Ora mi gioco questa napoletana lunga.
Cuntrasti
Il marito inquieto e preoccupato - Oggi non ho soldi da spendere per la famiglia, per la casa.
La moglie ansiosa - Ascolta, prendi i miei orecchini e portali al monte dei pegni. Almeno… il pane per i figli.
La piccolina spensierata - Mamma, mi compri la stoffa di velluto per confezionare la vestina alla pupa?
La croce davanti e poi la bara portata a spalla da quattro becchini; dietro, il prete che biascica un miserere e una bizzoca che risponde
Mentre i ragazzi, indifferenti, giocano sul marciapiede, il minuscolo corteo funebre sta per entrare in chiesa, proprio nel momento in cui dal Municipio escono due novelli sposi.
La vita continua.
Accoccolata nella preziosa e calda pelliccia, la marchesina all'interno della carrozza fa la consueta passeggiata mattutina, mentre in cassetta il cocchiere imbacuccato sbadiglia annoiato. Dietro la vettura, invece,
Sira de jernu
Mentre la madre finisce di cuocere a fuoco lento i piselli nella pignatta, il padre e i figlioli si godono il tepore della fiamma, seduti sotto la cappa dell'ampio focolare. La nonna si avvicina, riempie di brace il paiolo e se lo rimette sotto l'ampia gonna come scaldino.
Il piccolo frigna e restituisce un pizzicotto alla sorellina, ma essa dispettosa continua a stuzzicarlo con i piedi.
se state zitti, la nonna vi racconterà una fiaba.
Ninna nanna
Fai la nanna, bella mia; fai la ninna, ninna, nanna. Vieni, sonno incantatore, e addormenta la mia bambina.
Dormi, cara, non mi fare spazientire; se non fai la nanna Nonno Orco ti porta via.
Intru la chesia
Un raggio di sole penetra nella chiesa disadorna e vuota, che odora di umido e di stoppino spento. Dietro l'altare maggiore è appeso il quadro dell'Addolorata, di fianco c'è la statua del Cuore di Gesù. Da un angolo esce un sommesso bisbiglio di preghiera mentre la fiammella della lampada di tanto in tanto debolmente guizza;
Subbra mare
Davanti, una vasta distesa d'acqua quieta e sul filo dell'orizzonte il cielo si unisce al mare. Sulla spiaggia alcune graziose fanciulle camminano tra gli ombrelloni variopinti e i ragazzi sporchi di sabbia scommettono a chi meglio sa nuotare. In lontananza si scorgono
Subbra allu lemmetare
Sul limitare di casa la Rosa e lu Pippi si godono il fresco della sera, mèsciu Tore strimpella l'organino e lu Ronzicedhu dà un furtivo pizzicotto a Maria; più in là i ragazzi giocano a campana, litigano e fanno chiasso.
Na cantina
La bettola è un androne con le pareti annerite. Un cassone fa da banco di mescita e uno stipo contiene le lattine del petrolio. Dalla volta pende un fanale e in un angolo sono sistemate una botte e tre damigiane. Alla parete è affissa l'immagine della Madonna della Provvidenza e accanto pende un cartone su cui è l'avvertimento che "Oggi non si fa credito". Inoltre,
De notte
Ogni lampione è avvolto in un alone latteo di nebbia e un'ombra scura cammina rasentando i muri delle case. Attraverso una finestra, un pianoforte manda le note finali di una canzone, mentre una sartina esce furtiva da un portone.
Un ragazzo dorme disteso su di un gradino; di tanto in tanto si odono i passi cadenzati delle guardie. Poi…
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