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I CASTROMEDIANO
Tancredi, conte di Lecce e re di Sicilia
L'anno 1166 morì re Guglielmo I il Malo, all'età di 45 anni, e gli successe il figlio undicenne Guglielmo II detto il Buono, il quale favorì il ritorno dall'esilio a Lecce del cugino Tancredi, figlio bastardo del duca Ruggero d'Altavilla di Sicilia, quale legittimo titolare della Contea.
Tancredi d'Altavilla trovò la contea sconvolta dalle recenti vicende: i baroni intimiditi, i casali depauperati, Lecce disseminata delle demolizioni ordinate dallo zio Guglielmo il Malo. Egli allora invitò i leccesi fuorusciti a rientrare in città promettendo l'esenzione totale dalle tasse fiscali per cinque anni. E tornarono a rioccupare i loro palazzi anche le nobili famiglie dei Guarino, dei Prato, dei Lubello, dei Capece, dei Maremonti, dei Falconi, dei Pisanello.
Lecce antica (dal Pacichelli) |
Ai Maresgallo, che si erano distinti nel prestare aiuti e servigi ai signori Altavilla, il conte Tancredi assegnò in subfeudo il borgo di Caballino con le terre circostanti, i prati, i pascoli e la macchia. I baroni Maresgallo, continuando a risiedere nella vicina Lecce, amministrarono e sfruttarono il proprio dominio feudale di Cavallino per quattro successioni, all'incirca sino al 1280.
Molti altri benefici arrecò alla città il conte Tancredi …che fece le mura di Lecce di più circolo che non erano; fece molte chiese e conventi grandi1 tra cui, intorno al 1180, il monastero e la chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo.
Morto, l'anno 1189, ad appena 36 anni, il re Guglielmo II il Buono senza lasciare figli, le Università e i baroni pugliesi calabresi e siciliani designarono come erede della corona reale il conte di Lecce Tancredi; il papato, i vescovi e il clero, invece, sostenevano Enrico VI di Svevia marito di Costanza d'Altavilla. Il papa Clemente IV, che mirava ad appropriarsi dell'Italia meridionale quale antico feudo e possesso della Chiesa romana, affidò al nunzio apostolico Giovanni Battista Castromediano (figlio di Kiliano de Limburg?), vescovo onorario di Cappadocia, l'incarico di ostacolare comunque la nomina del conte di Lecce, ma la missione del legato pontificio non ebbe successo e il leccese Tancredi d'Altavilla l'anno 1190 fu Rex Siciliae et Apuliae.
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