Intitolazione della piazza

1897 - Il cittadino Giuseppe De Dominicis propone al Sindaco Pietro Forcignanò di intitolare la piazza grande di Cavallino a Sigismondo Castromediano, morto due anni prima, l'eroe liberale perseguitato da un Monarca assolutista.

L'assessore comunale Emilio Ciccarese, in considerazione che i successori Castromediano per cinquanta anni avevano litigato tra loro nella suddivisione dei beni patrimoniali, osserva ed evidenzia che «i posteri eredi del Duca avrebbero ritenuto quel nome come documento di jus alla proprietà della piazza… per ridurre la nostra piazza a un orto di cavoli e di patate…» (così come, in verità, era avvenuto in quegli anni per l'atrio stesso dello storico Palazzo).

Il Consiglio Comunale, concorde, non accoglie la proposta del cittadino De Dominicis. L'intitolazione della piazza grande a "Sigismondo Castromediano" sarà fatta soltanto nel 1916, vent'anni dopo la morte del patriota, per iniziativa del Sindaco Totaro Fila cav. Raffaele.

1898 - Zaira Legneaux, figlia di Isabella Castromediano e sposata a Marco Paladini, alla quale erano toccate tre sole stanze nel bastione sinistro del palazzo nobiliare, chiede al Consiglio Civico di Cavallino l'autorizzazione ad edificare altri vani da appoggiare davanti all'ala sporgente sinistra del vecchio fabbricato. Pippi De Dominicis, incitato dall'amico Eduardo Casetti, coinquilino del palazzo, invita per iscritto il Sindaco Pietro Forcignanò e la Giunta affinché non concedano tale autorizzazione, impedendo quel palese guasto architettonico ad un Palazzo di rilevante importanza storica e architettonica; ma la licenza edilizia è concessa e il cittadino Peppino anche questa volta protesta aspramente invano.